La SEO è un’attività trasversale, che va a toccare diversi ambiti professionali. L’ottimizzazione di un sito web presuppone la conoscenza, perlomeno di base, di HTML e css, un’infarinatura di javascript, buone competenze analitiche, buona capacità di scrittura e il costante monitoraggio del posizionamento, del traffico e della concorrenza, oltre a una buona dose di pazienza nell’attendere che il nostro sito scali le SERP.
Esistono alcuni tool in grado di automatizzare ed assistere l’operatività quotidiana e il monitoraggio della concorrenza, oltre a fornire interessanti strumenti analitici per valutare la competitività del proprio sito e della concorrenza.
I tool di cui parleremo si dividono in 3 grandi gruppi:
Caso a parte è Google Search Console, che è l’unico strumento a disposizione della SEO per guardare sotto al cofano di Google.
Vediamoli insieme.
Gli strumenti di competitor analysis sono fondamentalmente dei grandi database di keyword, che effettuano ricerche su Google e su altri motori di ricerca simulando un utente di una particolare zona. Questi strumenti raccolgono i dati, sia per il posizionamento organico che per quello a pagamento, e li utilizzano per stimare il traffico di un sito web.
Si tratta di una suite italiana al 100%. Offre diversi strumenti utili sia a livello progettuale, sia a livello di monitoraggio della concorrenza. Al suo interno troviamo un potente motore per la ricerca delle parole chiave, uno strumento di monitoraggio delle SERP ed un tool estremamente efficace per la redazione di strutture di contenuti. Non esiste una versione free, ma fin dall’abbonamento entry level sono disponibili tutti gli strumenti: le uniche limitazioni sono relative al numero di keyword che è possibile monitorare e al numero di progetti che è possibile creare. Per ora è disponibile solo per l’Italia, ma, secondo Ivano di Biasi, ideatore di SEOZoom, a breve dovrebbero essere disponibili altri mercati.
È uno strumento del tutto simile a SEOZoom, e, in qualche modo, è il capostipite degli strumenti di competitor analysis basati su database di keyword e di volumi di ricerca. È disponibile per praticamente tutti i mercati del mondo ed è molto utile per gestire progetti internazionali. Rispetto alla suite di Ivano di Biasi, fornisce moltissime informazioni sull’analisi del traffico a pagamento. Inoltre, essendo nato nel 2008, ha un database storico molto più approfondito.
Per analisi del traffico, si intende banalmente un piccolo script che si attiva quando la pagina viene caricata, inviando un segnale a un centro di raccolta dati, e che invia un secondo segnale una volta che la pagina viene chiusa o che viene caricata un’altra pagina dello stesso sito. Esistono moltissimi strumenti che offrono questo tipo di dati, come Shinystats, Quantcast ed altri, ma il più diffuso è sicuramente Google Analytics.
È probabilmente la suite di analisi del comportamento degli utenti più completa disponibile gratuitamente. Può offrire dati per il piccolo blog aziendale fino al grande e-commerce con migliaia di utenti al giorno. Può fornire dati semplici, come il numero di sessioni per un dato periodo di tempo, fino a dati estremamente puntiformi come associare un determinato id utente a una condivisione su facebook o quali prodotti ha visto uno specifico utente in una sessione.
È un tool fondamentale, in quanto è in grado di dire con un numero secco se il nostro lavoro sta andando nella direzione giusta oppure no. Ne esiste una versione a pagamento, Analytics PRO, ma la versione gratuita offre molto di più di quello che serve per la gestione, anche molto avanzata, di un sito web.
Anche questa è una suite tutta italiana. Funziona grosso modo come Google Analytics, ma la versione free è molto limitata, e permette di vedere solo statistiche di base. Curiosità: permette di installare un contatore a banner nel proprio sito, proprio quel contatore un po’ vintage che abbiamo visto tutti.
Uno strumento di monitoraggio del posizionamento permette di analizzare nel tempo l’andamento dei posizionamenti per un gruppo di keyword che abbiamo definito. Non fornisce ulteriori dati, se non raccogliere in maniera puntiforme la posizione in cui si trova il sito che ci interessa monitorare.
È uno dei tool più conosciuti e diffusi. Permette misurazioni molto precise ed affidabili (sempre al netto delle fluttuazioni costanti dei posizionamenti). È in grado di rilevare i posizionamenti praticamente su tutti i mercati e sulla maggior parte dei motori di ricerca, e fornisce anche dati sulla difficoltà della keyword e il volume stimato mensile di ricerche. Permette inoltre di stabilire una frequenza di misurazione (da settimanale a mensile), ed è possibile organizzare piccoli gruppi di keyword in grafici decisamente facili da interpretare.
Inoltre, è in grado di misurare il posizionamento dei competitor che abbiamo segnalato, ma non contiene strumenti di analisi della concorrenza. A differenza di SeoZoom e di SemRush, non ha un database proprio di kw ma tiene sotto controllo esclusivamente ciò che gli indichiamo.
Strumento principale di un SEO, permette di relazionarsi direttamente con Google. Come ho scritto all’inizio, è l’unico strumento dove Big G ci permette di dare un’occhiata sotto al suo cofano e di rabboccare l’olio o il liquido del tergicristalli. Ovviamente, il motore è sigillatissimo e non si tocca niente.
Al di là dei paragoni facili, GSC è uno strumento di comunicazione con Google, in quanto permette di richiedere la scansione da parte di uno spider quando effettuiamo modifiche, di inviare la sitemap, di visualizzare i link importanti per il nostro sito e molto altro. Come dico spesso (ammetto di aver copiato questa espressione, ma non ricordo chi l’ha coniata), se non guardi la GSC almeno una volta al giorno, non puoi definirti un vero SEO. Per la nostra agenzia, dove seguiamo moltissimi siti, è particolarmente vero: ogni giorno dobbiamo effettuare operazioni sulla GSC e verificare dati, clic, impressioni, ecc… e cercare di comprendere se stiamo comunicando con Google nella maniera corretta.
TUTTI!
Per fortuna, mi trovo nella condizione di poterli usare tutti contemporaneamente, anche perché per un’agenzia SEO come GBS è fondamentale potersi appoggiare ai migliori software e strumenti sul mercato.
Se è vero però che l’abilità di un SEO si misura nella capacità di analisi e di intuizione (guidata dai dati), è anche vero che i tool sono fondamentali per raccogliere rapidamente informazioni che altrimenti richiederebbero troppo tempo. È importante però non costruire la propria strategia solo sui dati o solo sulle proprie convinzioni, ma decidere le attività da svolgere e pianificarle osservando moltissimo le SERP e i nostri utenti potenziali, utilizzando i dati come pezza d’appoggio e cartina di tornasole di ragionamenti svolti sul campo.
Ti interessa il mondo del Digital Marketing?
Qui troverai qualcosa che potrebbe interessarti.