Uno dei problemi più frequenti che si possono incontrare nel progettare un sistema di videosorveglianza urbano, è riuscire a conservare le immagini per il periodo di tempo, di norma piuttosto lungo, che viene richiesto nei vari capitolati.
La soluzione più immediata, che, tuttavia, è anche quella più costosa, è aumentare il numero degli hard disk di storage configurati in cascata arrivando ad aggiungere, nel caso il prodotto utilizzato lo consenta, dei sistemi di back-up esterni o a sacrificare la qualità della registrazione per aumentare lo spazio disponibile.
C’è una strada differente e passa attraverso l’evoluzione del software. E’ possibile, ad esempio, ridurre lo spazio necessario alla compressione delle immagini, senza sacrificarne la nitidezza, fino al 65% in FHD o, addirittura, all’80% in 4K, sia diminuendo, in registrazione, la risoluzione sia degli “elementi di fondo” (muri, orizzonte, cartelloni etc..) sia riducendo il “rumore” delle immagini derivato dalle costanti variazioni di luminosità. Questi fattori sono, infatti, inutili ai fini del controllo e producono, soprattutto in monitoraggio notturno, un’enorme mole di dati che intasano gli hard disk.
Una delle aziende che più ha investito in questa direzione è Panasonic che ha dotato le proprie telecamere di una tecnologia, lo Smart Coding, in grado di analizzare e conservare, attraverso la tecnologia VIQS (Variable Image Quality in Specified Area), solo quelle immagini che si desidera monitorare, e di ridurre fino al 20% il volume di dati prodotto dal rumore analizzandolo (3D-MNR technology) e filtrandolo (FDF technology).
In particolare il VIQS è in grado non solo di differenziare, e nel caso dei prodotti dotati di tecnologia Auto-VIQS in modo automatico, le immagini da registrare in qualità ridotta da quelle in alta risoluzione, ma di applicare la stessa analisi in visualizzazione live, trasmettendo in streaming, quindi, file meno pesanti che permettono di “stressare” meno la banda, riducendo i tempi di trasmissione e, di conseguenza, i costi di gestione.
In conclusione, nel dover redigere un capitolato per la videosorveglianza urbana, sarebbe più conveniente puntare su prodotti con capacità avanzati, anche se più costosi nell’immediato, in modo tale da garantire, nel lungo periodo, la possibilità di modificare le configurazioni in base alle necessità che si dovessero presentar oltre che ridurre le spese di gestione. La medesima filosofia è applicabile ai sistemi di videosorveglianza aziendali, sebbene questi non necessitino di grandi spazi di archiviazione perché non consentito dalla legge (D.lgs. 196/03-Codice Privacy- e L. 300/70-Statuto dei Lavoratori-). Tuttavia, attraverso software di analisi video evoluti è possibile risolvere un altro problema fondamentale, ossia la saturazione della banda in caso di visualizzazione delle immagini in remoto.
Autore: Federico Mossuto