Abbiamo lasciato passare qualche giorno dalla conferenza annuale di Facebook, F8, per ragionare insieme a mente fredda sugli scenari futuri dell’ecosistema Facebook per il business. Infatti, l’universo di Mark Zuckerberg, composto da Facebook, Instagram e dai social/app di messaggistica Messenger e WhatsApp, cambierà presto volto. A dire il vero, la rivoluzione social è già in corso. La conoscenza della sua natura e conseguente portata si rivelerà cruciale per creare una strategia di social media marketing davvero efficace, differenziante, proficua, in equilibrio con i tuoi obiettivi di business e quelli del tuo pubblico di riferimento.
Un vero e proprio ciclone si è abbattuto su Facebook poco più di un anno fa con una violazione massiva della privacy. La raccolta e la gestione dei dati personali si sono rivelate fuori controllo, anarchiche e non regolamentate. Dopo lo scandalo Cambridge Analytica, Mark e il suo staff sono corsi ai ripari e tuttora si stanno impegnando ad arginare questa profonda falla nel sistema FB con una serie di interventi. Non a caso, la conferenza annuale di Facebook, F8, è iniziata proprio verso questa strada.
Privacy è stata la parola chiave, il mantra che ha risuonato più volte durante la due giorni (30 aprile-1 maggio). La dimensione privata, intima e familiare è quella a cui Mark intende riportare Facebook. In questa direzione, si muove F5, il restyling dell’interfaccia con un design più pulito, chiaro e rapido nel suo utilizzo. Si tratta di un ritorno alle origini, quando Facebook era solo uno spazio relazionale virtuale, dove mantenere vivi i rapporti con i propri cari, amici, parenti e stringere nuove amicizie. In questo “c’eravamo tanto amati” e “ci ameremo ancora”, aggiungiamo noi, le aziende, i professionisti, il business dove andranno a finire, che cosa c’entrano e, soprattutto, c’entreranno ancora?
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Al di là della privacy e nel rispetto della privacy stessa, queste tre funzionalità sono le risorse strategiche per la tua attività aziendale sui social del presente e del futuro.
La posta di Facebook diventerà la chat più performante, affidabile e multipotenziale del mondo. A breve, cambierà struttura per permettere agli utenti di contattare i propri amici anche su Whatsapp e Instagram, senza uscire dalla social app. Accanto a questa metamorfosi radicale, presto arriverà anche il lancio di Messenger App per Desktop, sia per Windows che Mac, dove sarà possibile collaborare con altri utenti, fare call di gruppo, guardare video insieme e in tempo reale.
Data la centralità di Messenger, potrai e dovrai comunicare al meglio con il tuo pubblico di riferimento e in totale sicurezza, visto che le conversazioni su Messenger diventeranno criptate di default.
Questa social chat, insieme a WhatsApp, rappresenta un servizio clienti istantaneo, dove la tua audience ti cerca per ottenere risposte rapide, immediate ed efficaci, utili a risolvere dubbi e criticità più o meno complessi. Tutto questo evita ai tuoi interlocutori infiniti scambi di mail e attese interminabili al telefono, precedute da un percorso a tappe, dove ogni numero digitato è un ostacolo prova-pazienza.
Un messaggio semplifica la vita dei tuoi clienti e potenziali tali: li avvicina alla tua azienda senza formalismi o giri di parole. Dall’altra parte, la tua parte, chattare con il pubblico di riferimento può far tornare il sorriso ad un cliente crucciato o, nel peggior dei casi, arrabbiato. Per rendere tutto questo semplice e fast and furious, ti aiuta la tecnologia con i messaggi automatici dei BOT, quando le interazioni sono molto basic.
Mentre, quando il “gioco” si fa duro, i duri Community Manager iniziano a “giocare”. Si tratta di una o più figure professionali all’interno di un team coordinato, competente nella gestione della tua community sia nella chat privata di Messenger sia sulla pagina aziendale con interazioni pubbliche. Non sottovalutare questo aspetto! Come dimostrano casi recenti, quali lo scivolone di INPS per la Famiglia, avere un protocollo da seguire nel relazionarsi con la propria comunità fa la differenza: denota professionalità, coerenza, e, ancora prima, rispetto nei confronti di chi ti segue.
Nel come ti relazioni e comunichi con la tua audience rientrano anche le campagne pubblicitarie. A questo proposito, fin da ora, presta molta attenzione ai risultati ottenuti dal posizionamento messaggi pubblicitari delle tue inserzioni in Business Manager. Nel pannello Gestione Inserzioni, saranno anche disponibili Lead Generation Template, modelli con i quali le inserzioni porteranno gli utenti a rispondere ad una serie di domande all’interno di Messenger. Un’ulteriore integrazione riguarda gli appuntamenti di lavoro, in particolare la possibilità di fissarli con i clienti direttamente all’interno di Messenger.
You can find me in the club group: sono 400 milioni le persone membri di gruppi e questi diventeranno circoli privati super potenziati al centro della piattaforma.
Lo possiamo già vedere ora con l’aggiornamento dell’interfaccia: una tab apposta per i gruppi, in modo tale da agevolare gli utenti a trovare quelli di interesse e una sezione aggiornamenti dedicata. Inoltre, i Gruppi compariranno nella scelta delle opzioni di condivisione per un insta sharing e le sezioni, tra cui Marketplace e Watch, si popoleranno di raccomandazioni sui gruppi da seguire.
A tutto questo si aggiungono degli update su alcune categorie di gruppi, come quelli di lavoro, di vendita e di acquisto.
La sempre maggiore centralità di questi strumenti evidenzia la necessità da parte dei brand di fare social listening e social monitoring Infatti, questi spazi di interazione si nutrono di utenti social attivi che, tra le tante cose, potrebbero parlare anche di un prodotto o di un servizio e se fosse proprio il tuo? Perciò, ripensa ai Gruppi all’interno della tua social media strategy per individuare potenziali micro-influencer e brand ambassador e al contempo mantenere umano, sempre attivo e reattivo il rapporto con i tuoi fan.
Quando si parla di influencer, il primo social che viene in mente è Instagram con le sue e i suoi Instagramer di più varia natura: fashion, food, fitness, travel e chi più ne ha, più ne metta. Anche Instagram promette di sorprenderci con una serie di novità in fase di sperimentazione, a partire dal private like counts, il conteggio privato dei like per post. In altre parole, il numero di like diventa un dato conosciuto solo dall’autore e non visibile al pubblico. Questa sorta di “privatizzazione” si riflette anche con il numero di follower su Instagram, che tenderà, come già avviene su Facebook, ad essere sempre meno evidente.
La coppia Facebook-Instagram vuole perciò svalutare l’importanza delle vanity metrics, le metriche di vanità, tanto care agli Influencer e agli stessi brand, per misurare la loro presunta popolarità. Sarà perciò fondamentale condividere contenuti davvero rilevanti ed engaggianti per la tua community.
Per creare e diversificare la tua Content Strategy, potrai affidarti al Create Mode, un nuovo strumento per pubblicare contenuti che non siano solo imagini o video, ma anche testi.
Infine, un’altra funzionalità in continua ascesa è quella delle Instagram Stories, che per la loro natura effimera (durano 24 ore) rispecchiano bene il mantra future is private. Al loro intero, compariranno gli sticker per la raccolta fondi a favore di iniziative no profit, come già avviene su Facebook. Possiamo interpretare questa introduzione come un’ulteriore conferma della più profonda sensibilità, consapevolezza e mobilitazione dell’audience di fronte a cause etiche. E in tutto ciò, che cosa c’entrano le aziende? In una parola brand activism, la presa di posizione anche scomoda, di carattere etico.
A proposito di business, Mark & Co. hanno rilanciato Facebook e Instagram come Marketplace veri e propri. Al momento, in Italia questa funzionalità si è rivelata una chimera su entrambi i social. Ci siamo infatti fermati alla funzionalità Vetrina o Shop che permette di caricare i prodotti e taggarli, così che l’utente atterri sulla scheda prodotto del sito e-commerce aziendale. A breve, Facebook e Instagram permetteranno di vendere prodotti direttamente sulle loro piattaforme. In questo modo, l’utente rimarrà più tempo collegato sui due social anziché abbandonarli per navigare pagine esterne.
Anche WhatsApp non sarà da meno: archiviata da tempo la questione privacy con conversazioni criptate, la sua versione aziendale, WhatsApp Business, abiliterà un catalogo prodotti con la possibilità di effettuare e ricevere pagamenti.
Questo è l’obiettivo che fin dagli esordi accompagna l’attività del social blu, insieme al ritorno ad una sfera più privata. Gli scenari sopra descritti non precludono il successo dei brand all’interno dell’ecosistema Facebook, ma impongono un cambiamento di strategia. Prima prenderai coscienza di questa rivoluzione social, prima riuscirai a centrare i tuoi obiettivi di business. Hai capito quali cambiamenti sono in atto, ma non sai da dove iniziare per rivedere la tua attività nell’universo Facebook e integrare tutte le nuove funzionalità? Niente panico!
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