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Pubblicità online, come farla e dove in modo più efficace

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Quando si affronta un progetto web, si deve tenere conto anche degli investimenti pubblicitari necessari per promuovere ciò che vogliamo veicolare attraverso il web. Sia esso un e-commerce, un sito che eroga servizi online, o semplicemente uno strumento di comunicazione e di divulgazione di quanto poi di fatto viene affrontato completamente offline, si deve mettere in conto una spesa per migliorare le performance di ciò che vogliamo comunicare.

Per decidere quanto sia corretto spendere sarà quindi necessario definire in cosa è possibile spendere e di conseguenza allocare un budget che deve essere commisurato ai risultati che si vogliono ottenere.

Quando decidiamo di mettere a disposizione del budget per la promozione online dobbiamo scegliere tra un’ampia serie di strumenti. Per capire quale di questi è più idoneo, conviene fare un approfondimento.

Dove fare pubblicità. I canali web attraverso i quali veicolare la nostra pubblicità sono differenti per tipologia, possiamo quindi distinguere:

  1. Motori di ricerca (principalmente Google e YouTube);
  2. Siti web e Blog specializzati (un esempio è il sito dell’amico Salvatore Aranzulla);
  3. Portali di settore (possiamo prendere in considerazione per edilizia architettura e costruzioni Edilportale);
  4. Portali editoriali (possiamo prendere in considerazione testate nazionali come il sito di Repubblica o locali come l’Eco di Torino);
  5. Social network (considerando i principali e più diffusi Facebook, LinkedIn e Twitter con le rispettive peculiarità).

Oltre a scegliere il luogo dove pubblicizzare un nostro contenuto, è bene considerare il tipo di pubblicità che si può realizzare:

  1. Annunci Testuali (ad esempio attraverso Google Adwords, possiamo far apparire annunci sul motore di ricerca in relazione alle domande dell’utente);
  2. Banner ed elementi grafici (è possibile realizzare dei banner di varie dimensioni e tipologia, o addirittura interi sfondi di siti web detti skin);
  3. Annunci video (si possono realizzare video pubblicitari da veicolare tramite il canale YouTube, tramite i social network o attraverso i siti web.

La metodologia con la quale approcciare il web con la pubblicità viene poi declinata in diversi modi. Possiamo infatti prendere in considerazione diverse tipologie di campagne:

  1. Search Engine Advertising (SEA) che in alcuni casi prende il nome di Search Engine Marketing (SEM), è in sostanza la pubblicità attraverso i motori di ricerca. Vengono generate campagne specifiche su annunci che si attivano quando un utente esegue una specifica ricerca nel motore;
  2. Campagne display, che sfruttano i canali specifici e reti di siti aderenti per veicolare banner, gestire attività di remarketing/retargeting, di affiliate marketing e di Real Time Bidding;
  3. Campagne social, di sponsorizzazione di contenuti attraverso i social network, utili a generare nuovi fan, a veicolare annunci specifici su interessi specifici o a migliorare l’affluenza ad eventi di possibile interesse;
  4. Comparazione di prezzi, attraverso i quali è possibile proporre i propri prodotti in real time, attraverso aggregatori che comparano ciò che vendiamo con altri siti che vendono i medesimi prodotti.

Per ognuna di queste metodologie esistono differenti modelli di costo attraverso i quali è possibile scegliere quello più adeguato alla tipologia di vendita che vogliamo fare o di contatto che vogliamo generare:

  1. Costo Per Clic (CDC) dove definiamo un costo massimo che siamo disponibili a pagare per un determinato annuncio pubblicitario o per una campagna (Cost per Click) e solo nel momento in cui l’utente manifesta interesse con un click;
  2. Costo per Acquisizione (CPA) quando l’utente compie una determinata azione su un sito specifico o su un annuncio pubblicitario (Cost per Acquisition), si paga un determinato costo, si può anche definire questo costo come un valore basato sulle performance dell’attività pubblicitaria svolta;
  3. Costo per Visitatore (CPV) rappresenta il costo di una nuova visita (Cost per Visit) acquisita attraverso un annuncio pubblicitario;
  4. Costo per Visualizzazione (CPV) rappresenta il costo per ogni nuova visualizzazione (Cost per View) del sito o dell’annuncio stesso;
  5. Costo per Mille (CPM) si tratta del costo sostenuto per mille impression (Cost per Mile) sul sito nel quale viene svolta questa azione di marketing;

 

Veicolare il proprio business attraverso una strategia ADV organizzata e ben misurata, porta spesso ad ottenere risultati importanti. Ancor meglio se queste azioni vengono coordinate con altre attività di posizionamento basate su content strategy, influencer marketing, ed altro, utili a distribuire la presenza sul web dell’azienda.

In ogni caso è fondamentale agire in modo coordinato e continuativo, analizzando i risultati di ogni singolo intervento, valutando le performance e spostando l’attenzione su ciò che è più idoneo utilizzare in relazione ai target da colpire e in funzione dei risultati che si vogliono ottenere.

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