La piattaforma per la gestione dei social tra le più utilizzate al mondo ha pubblicato il proprio report con le tendenze di riferimento dei social media per il 2019. Vogliamo condividere con te gli interessanti risultati di questo documento con alcune considerazioni e buone pratiche per avere successo sui social durante l’anno nuovo. Sei dei nostri?
Il report Hootsuite è la sintesi di un sondaggio che ha coinvolto un campione di 3.255 utenti con piano business, dopo analisi e ricerche approfondite. Tutto questo enorme e complesso lavoro ha permesso di individuare 5 tendenze osservate speciali che devi assolutamente conoscere e adottare all’interno della tua strategia digital.
Per scoprire come avere successo sui social, ti basterà leggere il nostro articolo: imparerai quali sono questi trend e come sfruttarli al meglio per il tuo business.
P.S. Ne vale davvero la pena, perché ti si accenderanno tante lampadine e troverai finalmente le risposte ai tuoi dilemmi social amletici, come:
- Che cosa pubblicare sui social
- Pubblicare su Facebook o su Instagram
- IG Stories sì o IG Stories no
- Fare Stories solo su IG o anche su FB
E così via…
#1 SOCIAL TRUST: TI FIDI DI ME?
La fiducia è alla base di qualunque rapporto: amore, amicizia, lavoro e… social. Una banalità? Chiedilo a Mark Zuckerberg, quando ad inizio 2018 è scoppiato il mega scandalo Cambridge Analytica: i dati personali di 87 milioni di utenti Facebook raccolti e venduti alla società di consulenza Cambridge Analytica, al servizio della campagna elettorale di Donald Trump. Ti ricordi?
Questo episodio ha acceso i riflettori sulla necessità di un maggiore controllo in materia di privacy, attraverso il miglioramento della sicurezza, trasparenza e accuratezza nel trattamento dei dati personali. Tutto ciò continua ad essere di grande attualità, soprattutto con la diffusione dilagante di bot, strumenti di interazione automatica, e fake accounts (account falsi).
Per comprenderne le drammatiche ripercussioni social, ti basti pensare che la fiducia degli utenti in Facebook ha subito un calo del 66%*. Questo scetticismo ha colpito anche un altro fenomeno massivo e molto chiacchierato: l’influencer marketing.
Nei confronti degli influencer, l’82% degli utenti è più propenso a seguire i consigli di micro-influencer, perché li considera più attendibili, credibili e autentici, in quanto più vicini al proprio modo di essere e di vivere**. In base al numero di follower, la fascia di micro-influencer annovera anche i consumattori, tra i quali ognuno di noi può rientrare, così come il nostro migliore amico, il vicino di casa, un partente, un collega, ecc…
Come riuscire a guadagnare la fiducia del proprio pubblico di riferimento sospettoso, diffidente e sfiduciato è la domanda da un milione di dollari, a cui proviamo a rispondere con alcuni esempi pratici.
Si tratta di casi di studio di aziende che hanno trovato interessanti opportunità in uno scenario così complesso e problematico.
*fonte: Edelman’s 2018 Trust Barometer Report
** fonte: Influicity
Come avere successo sui social e conquistare la fiducia dei tuoi clienti.
Segui gli esempi di Condé Nast, Adidas e The British Museum
#2 SOCIAL STORYTELLING:
2.1 RACCONTATI DOVE NON L’HAI MAI FATTO PRIMA D’ORA
Lo sai che le Stories stanno aumentando con una velocità del 15% superiore alla condivisione di post sul feed***? Inoltre, il 64% dei soggetti coinvolti nella ricerca di Hootsuite sta implementando le Instagram Stories all’interno della propria strategia social, o si attiverà su questo fronte nei prossimi 12 mesi.
Se non l’hai ancora fatto, devi assolutamente rimediare: approfitta di questo formato che segue e si adatta perfettamente alla fruizione social e online del momento: sempre più mobile e meno desktop, più visiva e meno testuale, più immediata e spontanea, meno ricercata e sofisticata.
Quest’ultimo aspetto è legato alla natura effimera delle IG Stories. In origine, la loro durata era solo di 24 ore, giustificazione a contenuti istantanei con scarso o nullo post-editing, divertenti e sperimentali, in controtendenza con la perfezione quasi maniacale delle gallery IG più recenti.
Le Stories rappresentano una tipologia di contenuti non adeguata a tutti i brand, ma di sicuro è perfetta se il tuo business si rivolge a un target giovane.
*** fonte: azienda di consulenza Block Party
Come avere successo sui social e raccontarsi con le IG Stories.
Guarda Dunkin’ Donuts e The Guardian
Per avere successo sui social, e in particolare con le IG Stories, le parole d’ordine sono diversificare e sperimentare i formati e gli elementi offerti direttamente dalla piattaforma.
Questo significa creazione di video, dirette incluse, e foto in formato verticale, quello per le IG Stories, con l’inserimento di:
- testi comprensivi di emoji, geotag, hashtag (#), menzioni (@)
- stickers (adesivi) -> Dunkin’ Donuts è stato uno dei primi brand a creare un set di adesivi animati per San Valentino. Il loro utilizzo da parte degli utenti si è rivelato molto utile per la brand awareness
- GIF
- musica
- ora
- sondaggi
- domande
- conto alla rovescia
- una sorta di indice di gradimento espresso dagli utenti attraverso l’emoji con gli occhi a forma di cuore
- filtri -> per un editing rapido e simultaneo delle immagini e dei video in corso di pubblicazione all’interno della stessa piattaforma social.
Altre funzionalità per IG Stories con una marcia creativa in più sono:
- Boomerang
- Superzoom
- Ritratto
- Rewind
- Senza tenere premuto
Una volta sfruttate al massimo tutte le opportunità IG, tieni traccia dei risultati ottenuti e confrontali, per capire che cosa performa al meglio.
Ad esempio, The Guardian ha scoperto che il proprio pubblico di riferimento preferisce IG Stories più spontanee, meno curate dal punto di visto grafico e testuale, rispetto a quelle pubblicate a seguito di un lavoro di post editing professionale.
Altri suggerimenti utili:
- Utilizzare i link attraverso lo Swipe-up -> possibile solo per account con un minimo di 10.000 follower, a cui puoi aggiungere i parametri UTM per tracciare il percorso degli utenti sul sito. In alternativa inserire il link all’interno della tua BIO.
- Mettere in evidenza le IG Stories più significative per il target e più impegnative da realizzare.
- Aggiungere nelle proprie IG Stories quelle degli utenti più rilevanti e pertinenti.
- Condividere le IG Stories anche su Facebook, come Facebook Stories. Le IG Stories battono di gran lunga le FB Stories, ma la loro riproposta genera ulteriore visibilità a favore del brand, quindi perché no?
- Individuare l’orario migliore di pubblicazione con la condivisione di contenuti durante la settimana in diverse ore del giorno.
#2 SOCIAL STORYTELLING:
2.2 RACCONTATI COME NON L’HAI MAI FATTO PRIMA D’ORA
Se vuoi che la tua narrazione d’impresa sia differente e si distingua dalla concorrenza, la parola chiave è brand activism. È Philip Kotler, il padre del Marketing moderno, a sostenerlo durante l’evento a Bologna dello scorso 1° dicembre, a cui ha partecipato anche una delegazione del nostro team.
Il tuo cliente è prima di tutto una persona che sceglie la marca, più che il prodotto. Con la marca sceglie da che parte stare: si riconosce nei valori del brand e ne condivide la posizione.
Ecco due esempi del 2018 davvero memorabili e a sostegno del pensiero kotleriano, per riflettere su come avere successo sui social.
Brand Activism: Nike e Astoria
L’anno scorso, Nike ha intrapreso con grande forza la strada dell’impegno civile, sociale, ma soprattutto politico. In occasione del 30° anniversario della campagna Just do it, il colosso americano ha scelto come brand ambassador Colin Kaepernick, simbolo della lotta contro le violenze della polizia ai danni delle minoranze etniche, in particolare afroamericane.
Nel 2016, il quarterback dei San Francisco 49ers ha inizia ad assistere all’inno americano prima seduto e poi inginocchiato. Questo gesto di protesta antiTrump è diventato così virale da far infuriare il Presidente e i suoi sostenitori, fino a lasciare Kaepernick prima in panchina e poi senza squadra.
Perciò, il claim di Nike: Just do it (Fallo e basta), associato a Dream Crazy (sogna da folle) e alla frase: Believe in something. Even if it means sacrifing everything (Credi in qualcosa. Anche se ciò significa sacrificare tutto), pronunciate da Kaepernick, assumono un significato inequivocabile, soprattutto quando l’ex giocatore di football racconta le imprese straordinarie di campioni o di persone comuni, come puoi vedere nello spot pubblicitario. Questa strategia rivela una chiara presa di posizione che subito spacca gli Stati Uniti in due fazioni accanitissime. C’è chi osanna il brand e chi ne istiga il boicottaggio con tanto di minacce, culminate dai roghi di scarpe e indumenti griffati Nike.
Caso analogo, tutto italiano, è la scelta di Astoria. Lo scorso 30 luglio l’azienda trevigiana produttrice di prosecco annuncia via social l’acquisto di una pagina sulla stampa nazionale per schierarsi pubblicamente contro il razzismo e l’intolleranza dilagante. Tieni presente che questa iniziativa parte da Treviso, roccaforte leghista, a seguito di episodi di aggressione verbale e fisica a danno di immigrati e cittadini italiani di colore.
Come nella campagna pubblicitaria Nike, anche l’iniziativa Astoria non passa inosservata: scalda gli animi e divide tra applausi e critiche feroci. Ma proprio questo è il punto: come Nike, Astoria, che non gode certo della notorietà della multinazionale americana, diventa il centro del ciclone. Si distingue, emerge dalla concorrenza e si avvicina profondamente alle persone. Da una parte rende i consumatori affezionati ancora più consapevoli, orgogliosi e legati al brand, dall’altra intercetta nuovi clienti, che sentono per la prima volta il marchio Astoria e si rispecchiano nella sua visione.
Certo, così facendo, tanti altri storceranno il naso, ma non sono e non saranno il target dell’azienda: non possiamo piacere a tutti, anche perché piacere a tutti equivale a non piacere a nessuno! Questo è il principio alla base di come avere successo sui social e di ogni digital strategy vincente nel lungo periodo. Ciò significa scovare la propria nicchia target e nei suoi confronti convogliare tutti gli sforzi comunicativi per conquistarla, anziché investire tempo, denaro ed energie per rivolgersi a un pubblico generalista.
#3 SOCIAL ADVERTISING: SE NON PAGHI, NON TI VEDO
La pubblicità è l’anima del commercio non è solo un vecchio detto, bensì una realtà che non è mai stata così vera come nel 2018 e nel futuro. Durante lo scorso anno i professionisti del digital marketing hanno aumentato del 32% il budget pubblicitario destinato alle attività social e una fanpage su quattro ha sponsorizzato i propri contenuti.
Questo perché la reach organica, ovvero la copertura dei post condivisi in modo gratuito, sta subendo da anni un inarrestabile declino. Per questo motivo, il 64% dei soggetti coinvolti nel sondaggio di Hootsuite avverte la necessità di creare inserzioni per essere maggiormente visibile dal proprio target.
Come avere successo sui social e sponsorizzare al meglio i contenuti su Facebook
- Individuare, capire e ascoltare con attenzione il pubblico di riferimento per conoscerne gli interessi, le abitudini, lo stile di vita, i valori, le esigenze, i problemi che gli stanno più a cuore.
Questo vale sia per i contenuti organici sia per quelli a pagamento che, più che pubblicizzare il prodotto, devono ispirare le persone a cui ti rivolgi. In questo, lo storytelling è un alleato importante, fondamentale per coinvolgere, emozionare il tuo pubblico e, al tempo stesso, per ispessire la tua comunicazione narrativa, a conferma del pensiero kotleriano, citato nel paragrafo precedente. - Definire obiettivi e metriche, adeguando le ultime in base ai primi. Ad esempio, nelle campagne di brand awareness (per ottenere maggiore visibilità), il dato più significativo è il numero delle impression (visualizzazioni), mentre nelle campagne di conversione, occhi puntati sui clic come valori di riferimento.
- Testare a partire dai contenuti organici, tra i quali i post più performanti che possono essere adattati alle sponsorizzate. Questo ti permetterà di ottimizzare tempo e costi.
- Creare A/B test, in cui variare singoli elementi all’interno di un gruppo di annunci. Ciò significa, per ogni annuncio cambiare immagine, titolo, descrizione e così via…
- Imparare dalle campagne passate per migliorare le performance di quelle future, paragonando le statistiche con i risultati ottenuti e stabilendo benchmarks.
- Sperimentare i formati disponibili all’interno delle piattaforme social, investendo soprattutto sulla qualità di immagini e video.
#4 SOCIAL SHOPPING: ACQUISTI SOCIAL
Il 2018 è stato l’anno di debutto di Instagram Shopping in Italia. Questa introduzione segue la scia di Facebook, il cui Marketplace ha aperto la strada verso gli acquisti social, in seguito all’implementazione della vetrina. Per Vetrina o Shop intendiamo la funzionalità che permette alle fanpage (pagine aziendali) di caricare manualmente i propri prodotti nell’apposita sezione e richiamarli, taggandoli, all’interno del post sotto l’immagine, con la dicitura: Prodotti mostrati.
Per ogni prodotto, l’utente può accedere ad una scheda che lo rimanda alla stessa sul tuo sito di e-commerce e completare l’acquisto. Anche Instagram offre questa opzione ai profili verificati.
Su Facebook, la Vetrina ti offre un’ulteriore chance di visibilità e i tag ti permettono di essere meno invasivo e più discreto rispetto alla condivisione del link di una scheda prodotto all’interno di un post.
Su Instagram, dove i link nei post non funzionano, il tag prodotti diventa ancora più strategico, come dimostra il 28% dei soggetti coinvolti nel report Hootsuite che sta integrando questa funzionalità o medita di farlo nei prossimi 12 mesi.
Nel social shopping una dinamica molto interessante è l’importanza delle immagini e soprattutto dei video. I brand di successo stanno cercando di mostrare al proprio pubblico come e quanto i loro prodotti o servizi sono utili nel quotidiano. Perciò, trasformare i testi descritti in video dimostrativi, ingaggiando dipendenti, micro-influencer e consumattori a realizzare video-recensioni è una mossa strategica vincente. Infatti, il 74% degli utenti che ha visualizzato un video sui social riguardante il prodotto, ha poi finalizzato l’acquisto.
Gli scenari futuri del social shopping hanno come protagonista la realtà aumentata. Facebook ha dichiarato di voler investire molto nell’AR nel 2019. Nel frattempo, colossi come Sephora e Nike si stanno già portando avanti con test riservati e non pubblici che permetteranno ai consumatori di provare i prodotti sui social, in particolare sulla piattaforma di Mark Zuckerberg.
# 5 SOCIAL MESSAGGING: TI VA DI CHATTARE?
Le app di messaggistica si sono imposte con una forza tale da conquistare il cuore degli utenti social, anche i più dipendenti. Questi infatti trascorrono più tempo a scambiare messaggi che a condividere post.
L’esodo massivo dai post verso i messaggi indica la necessità di uno spazio più privato, intimo e, al tempo stesso, di un rapporto più stretto e personale con il brand.
9 consumatori su 10 preferirebbero scambiare messaggi con le aziende, trasformando questo mezzo nel customer service d’elezione. Questo perché i messaggi diretti all’azienda suggellano il rapporto di fiducia tra cliente e marca in modo esclusivo, uno ad uno. Inoltre, presuppongono una comunicazione rapida, immediata, istantanea grazie alla quale ottenere una risposta quasi in tempo reale, a differenza dello scambio via mail e delle attese telefoniche. Così afferma il 69% dei consumatori negli Stati Uniti, mentre il 46 % dei partecipanti alla ricerca rivela di aver già integrato nella propria strategia social applicazioni di messaggistica o intende farlo entro l’anno.
A questo punto tocca anche a te familiarizzare con le app di messaggistica.
Ricorda, per avere successo sui social è fondamentale:
- usare Facebook Messenger e Direct Messenger di Instagram e renderne evidente l’utilizzo al tuo pubblico, comunicandolo all’interno del sito, grazie all’installazione di appositi plugin.
- Evitare di spammare con messaggi markettari e aggressivi. La chat deve essere un supporto e non l’ennesimo spazio pubblicitario fine a se stesso.
- Maneggiare con cura e misura i bot, ovvero i risponditori automatici, molto utili per replicare alle domande più semplici e comuni (FAQ) e per ottimizzare tempi e costi. Se ci pensano i bot a sciogliere i dubbi più semplici, tu e/o i tuoi collaboratori potrete concentrarvi sulla risoluzione di problemi più complessi e situazioni più delicate, critiche.
- Sperimentare i Facebook Messenger Ads. Nel caso in cui il tuo pubblico utilizzi Messenger, includilo come posizionamento automatico della tua inserzione. Monitora e misura i risultati per capire se vale la pena continuare a presidiare anche questo canale con annunci pubblicitari.
Adesso che sai come avere successo sui social, mettiti subito al lavoro! In questo modo, anticiperai i tuoi concorrenti ed emergerai nel mare magnum di contenuti social.
Se hai afferrato tutti i concetti, stai riflettendo sugli esempi che ti abbiamo fornito, ma ti trovi un po’ in difficoltà, noi siamo qui per aiutarti!