Il GDPR – acronimo di General Data Protection Regulation – è il nuovo Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati il cui obiettivo principale è quello di rafforzare e rendere uniforme il trattamento dei dati personali di cittadini e residenti dell’Unione Europea, sia all’interno sia all’esterno dei suoi confini.
Il suo scopo principale è quello di garantire un corretto trattamento dei dati ma soprattutto la loro libera circolazione in tutta sicurezza e disponibilità.
Entrato in vigore il 25 maggio 2016 avrà efficacia, anche in Italia, a partire dal 25 maggio 2018, con una serie di nuovi obblighi a carico di aziende ed enti in materia di privacy.
In questi mesi si è fatto un gran parlare di grandi vincoli e grossi impegni causati dall’entrata in vigore del GDPR, proveremo così a spiegare cosa cambia e come dovremo affrontare il nuovo regolamento privacy.
Ci preme fin da subito sottolineare che trattandosi di un REGOLAMENTO EUROPEO non vi saranno PROROGHE come spesso accade in Italia, pertanto sarà necessario adeguarsi entro le date indicate, al fine di evitare sanzioni che nella peggiore delle ipotesi potranno arrivare fino a 20.000.000 di euro o fino al 4% del fatturato globale.
Ecco di seguito una guida di semplice comprensione per comprendere i punti salienti del regolamento e come affrontarli.
Si tratta di informazioni riguardanti una persona fisica che può essere identificata o identificabile. Nello specifico sono identificabili coloro che possono essere indicati direttamente o indirettamente attraverso una certa informazione.
Sono esempi di DATO PERSONALE:
Si tratta di una qualsiasi operazione o un qualsiasi insieme di operazioni, svolta con o senza l’ausilio di processi automatizzati tesa a gestire dati personali per scopi definiti.
Sono esempi di TRATTAMENTO:
Si tratta di una persona fisica o di una persona giuridica, dell’autorità pubblica, dell’ente o dell’eventuale altro organismo che determina le finalità e i mezzi del trattamento dei dati che verranno gestiti.
Ecco di seguito alcuni esempi di TITOLARE DEL TRATTAMENTO:
In capo al titolare del trattamento esiste quindi un principio di responsabilità definito Principio di Accountability
Ogniqualvolta si faccia riferimento ad una persona fisica identificata o identificabile, si fa sempre riferimento all’INTERESSATO
Esempi di INTERESSATI possono essere:
Bisogna considerare che gli interessati hanno sempre il diritto di:
Questi diritti si applicano a tutte le categorie di soggetti interessati.
Quando parliamo di profilazione facciamo riferimento ad una qualsiasi forma di trattamento automatizzato dei dati personali che consiste nell’utilizzo degli stessi al fine di valutare determinati comportamenti, azioni, preferenze, interessi, etc.
Alcuni esempi di profilazione possono essere:
Il Data Breach è una violazione dei dati personali che può avvenire accidentalmente oppure in modo illecito.
Alcuni esempi di Data Breach sono:
che avvengano in modo non autorizzato.
All’atto pratico, i dati dei clienti stampati ed archiviati in faldoni, nel caso siano dati sensibili come informazioni finanziarie o relative allo stato di salute, sono dati potenzialmente soggetti a Data Breach;
Anche i referti medici dei dipendenti sono dati potenzialmente soggetti a Data Breach.
Il Data Breach si potrebbe verificare nel caso in cui un qualsiasi individuo non autorizzato li legga o se in modo inavvertito vengono cancellati, rendendoli irrecuperabili, o nel caso in cui qualcuno ha copiato/fotocopiato questi dati per trarne profitto.
L’informativa è il documento, con il quale chi tratta i dati personali di un soggetto interessato lo informa riguardo le finalità e le modalità del trattamento stesso. Affinché l’informativa sia regolare è necessario seguire una serie di indicazioni:
Per un corretto trattamento, si dovranno conservare i dati limitandone la conservazion entro il periodo necessario al loro trattamento.
Le domande più frequenti sono le seguenti:
Il Regolamento prevede che il tempo di conservazione debba essere ben definito. Questo significa che i dati degli ex clienti e degli ex dipendenti devono essere conservati per un tempo limitato alle necessità di esecuzione del rapporto.
Sulla base di quanto definito, ecco ciò che è necessario fare per rispettare correttamente il regolamento:
Per prima cosa, sarà necessario effettuare una completa VALUTAZIONE DEI RISCHI riguardanti tutti i trattamenti da gestire.
Una volta individuati i singoli rischi, sarà opportuno redigere un REGISTRO DEI TRATTAMENTI riportante ciò che è stato definito rischioso e le misure che sono state definite necessarie per trattare correttamente i dati. A dire il vero non ho grossi problemi, mi basta guardare un film porno e il gioco è fatto. Il problema è che quando sto per arrivare al dunque con una donna divento nervoso e non riesco ad avere l’erezione. Il farmaco per la disfunzione erettile che compro su http://www.riabilitazionereumatologica.org/libro/med/disfunzione-erettile/ mi aiuta a rilassare i muscoli e fa effetto dopo circa dieci minuti. L’unica cosa è che non riesco sempre ad arrivare con la mia donna, spesso finisco in bagno.
In alcuni casi il Regolamento definisce obbligatorio il registro dei trattamenti (per la Pubblica Amministrazione e per le aziende con oltre 250 dipendenti). Il Garante Privacy, che effettua i controlli sulle conformità al Regolamento, consiglia di effettuare entrambe le pratiche anche per coloro che non ne hanno l’obbligo, al fine di gestire al meglio i trattamenti ed eventuali fasi di controllo.
Di fatto, in caso di controllo da parte degli organi preposti, dovremo dimostrare di aver fatto tutto il possibile per la tutela dei dati trattati e per rispettare il regolamento, e per fare ciò dovremo dimostrare di aver effettuato l’analisi dei rischi e realizzato e mantenuto il registro dei trattamenti.
Per comodità, indichiamo di seguito i contenuti del registro dei trattamenti:
Ti interessa il mondo del Digital Marketing?
Qui troverai qualcosa che potrebbe interessarti.